Gallura

Il maestrale che lambisce i graniti della Gallura li concia in forme che ricordano i mostri che ti sono cari. Ecco là un drago, un’ala di pipistrello, un carrarmato, una testa di duce. È uno spettacolo imponente, in grado di dominare il turista accaldato riducendolo alla misura della umana insignificanza. Uomo, non importa nulla sai, a questo granito chiaro, dei tuoi tatuaggi e del colletto alzato delle tue polo Baci & Abbracci. Tutti i tuoi oggetti, uomo, il motoscafo, i Ray-Ban, l’iPhone e la Cinquecento, sono briciole sulla tovaglia che, quando sbarazzi, volano via. Non lo capisci, uomo, che non sono che ronzio di un’ape quel tuo parlare sempre, a voce alta, e quelle nuove vecchie stupide canzoni dell’estate?

Qui il vento modella nei secoli la pietra dura, puoi passare le mani sulla superficie levigata dei massi. È un lavoro che il maestrale espleta nei secoli, che mostra come i cambiamenti veri, quelli che lasciano il segno, siano il frutto di trasformazioni lente, importanti, invisibili a occhio nudo. Non sono le prodezze guerriere di un bastardo generale, né le firme e i sotterfugi di un ministro cretino, non la fatwa di un ayatollah ignorante, né i segreti chiusi nella ventiquattrore di un banchiere dall’alito pesante.

È difficile, uomo, accettare questa esistenza inutile, questa impotenza totale. Così, come un bambino maltratta un giocattolo che non sa utilizzare, tu cerchi la tua rivalsa sul pianeta avvelenandolo. Infili veleno sottoterra, lo spandi nell’aria, lo riversi nell’acqua. Scavi la terra e ne risucchi l’energia, svuoti montagne, fai colare catrame e cemento sull’erba, guardi il deserto avanzare e lo chiami progresso. Infine, quando la tua disperazione e il vuoto si fanno troppo intensi, corrosivi come un acido, rinunci a dare una purché minima giustificazione alla tua smania di distruzione e dai fuoco alle foreste, uomo. Dopo, tornato a casa, stappi una lattina di birra tiepida e steso in poltrona ammiri il tuo lavoro, la tua rivalsa in diretta TV appena prima della gara di moto gp. Vai a dormire, rilassato e sicuro di aver vinto una battaglia, mostrato la tua forza. Ma le carcasse straziate degli animali carbonizzati, drammaticamente schiantate a terra tra gli scheletri degli alberi consumati dal fuoco, verranno a farti visita stanotte. Puoi starne certo.

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Informazioni su Emiliano B

Un lombardo in Emilia. Insegnante nelle scuole secondarie. Amo le lettere, la musica di Seattle, il calcio, i vizi.

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